Siamo nel 2008 (10 anni fa…) ed è arrivato l’anno dei primi tornei più impegnativi per i bambini nati nel 1997. Tra l’Azzurra, i Tigrotti e l’Arcobaleno quest’ultima è sicuramente la squadra con più “talento” (sottolineo le virgolette) con Norbedo, Bazzarini, Cumbat, Albanese, Spolaore e Serschen, per citarne solo alcuni. Complice il coach Marco Ponga, la squadra dell’Arcobaleno, a Trieste, è ormai praticamente abituata a vincere sempre e, di conseguenza, ad andare in giro per l’Italia sfruttando la preziosa occasione per confrontarsi con squadre di egual livello o, addirittura, di un livello superiore.
Il primo torneo è quello di Varese che, organizzato dal maestro Pinello, funge da inaugurazione proprio dell’anno 2008. Per l’occasione ad accompagnare la squadra in panchina non c’è Ponga, ma Franco Cumbat (l’ultima sua apparizione come istruttore in panchina, ma ne capirete il perché in seguito). La partenza sorride ai bambini dell’Arcobaleno che trovano vita facile negli scontri con quasi tutte le compagini, eccetto una. L’unica squadra che, appunto, è potenzialmente nelle condizioni di impedir loro di portare a casa il primo posto a conclusione di questi quattro giorni di torneo è, ironia della sorte, niente di meno che la squadra ospitante. Sono i ragazzi del Campus, squadra di altissimo livello tecnico e fisico con giocatori quali Moalli, Pol, Armocida e Brega a preoccupare l’Arcobaleno. Tra divertimento sfrenato e un importante susseguirsi di vittorie abbiamo raggiunto la semifinale, prova che superiamo contro la Robur Varese con uno stacco di quasi 50 punti. Ci manca ancora una sola partita, quella decisiva: la finale contro i nostri amici del Campus. Nonostante i ricordi sfumino con gli anni ci sono emozioni indelebili tra cui la trepidazione di quella partita, mi era, anzi, CI era sembrata la cosa più importante della nostra vita. La finale è equilibrata, Varese non sta disputando una buona partita, ma noi non riusciamo ad approfittarne: una partita equilibrata più per nostro demerito che per effettiva bravura dei due schieramenti. “Nel Minibasket non si porta mai una squadra in spogliatoio”, ricordo che Cumbat, mio padre, l’ha sempre ripetuto. Nonostante ciò un +5 a metà partita lo convince  a portarci in spogliatoio per darci la carica che ci permette di concludere il terzo quarto in vantaggio di 14 lunghezze grazie a un memorabile Norbedo. Sfortunatamente però la concentrazione sfuma nell’ultimo tempo in cui non posso sfortunatamente negare di essere stato in campo e che si conclude con un 24-3 che sorride alla squadra dei dominanti Moalli e Pol. È Varese la vincitrice, ma ancora a parlarne con il Professor Pinelli non mi spiego cosa sia successo quel giorno.
Ah si, quasi dimenticavo…ora capite perché mio padre non abbia più allenato?

Arriva Luglio. Coppa Forum Sempronii, Fossombrone, il torneo più amato dai ragazzi: liberi per il paesino, 26 squadre di buon livello con cui misurarsi da tutta Italia e tanto, tantissimo divertimento. Stessa squadra di Varese con Bettin a dare una mano e coach Ponga in veste di allenatore. Lenocini e San Giovanni Galli Valdarno le favorite, noi tanta voglia di farci conoscere e di stupire. Obbiettivo realistico è la finale 3º/4º posto. Il girone passa liscio e ci vede primi senza sconfitte. Intanto tra le prelibate piadine del Furlo, il tifo per l’Azzurragirls e l’adrenalina Acquafan si conferma per noi il torneo più bello d’Italia, anche se, cestisticamente parlando, rovinato poi da un pessimo quarto di finale contro Roseto disputato alle 8:30 senza essere mai scesi in campo (forse, chissà, senza mai esserci svegliati!). A ridarci il sorriso però ci pensa la rivincita presa contro Varese nella finale 5º/6º posto vinta dopo un supplementare grazie a Bazzarini dimenticato dalla difesa varesina per tutta la durata della partita.
Siamo già 2 tornei su 2 in cui, nel momento in cui bisogna vincere, ci sciogliamo.

Arriva il Don Marzari! Nessuna squadra Triestina lo ha mai vinto, non ancora. Minelli, Poropat e Dionisi si aggiungono al gruppo di Fossombrone. Siamo ancora una volta tra le squadre aspiranti alla vittoria, ma ormai non ci crediamo più a queste predizioni…
Passiamo il girone da primi, vinciamo il quarto di finale contro le amiche e, a dirla tutta, anche contro qualche fidanzatina dell’Azzurragirls. Semifinale sia! Campus Varese… ancora loro. Ricordo ancora la faccia di Giovanni Armocida, il ragazzo che mi ha ospitato e che a mia volta ospito, in lacrime dopo aver perso di 5 davanti a un numeroso pubblico nel meraviglioso campo dello stabilimento militare di Lazzaretto, a esattamente 3 metri dal mare.
La finale in piazza Sant’Antonio è contro la formazione che unisce Roseto e l’Aquila, Rosetaquila. Tra i tanti anche Davide Moretti.
Ricordo di essere stato pessimista:” Figurati se NOI, che di finali non ne abbiamo mai vinta una, vinciamo questa. Succederà sicuramente qualcosa e invece di vincere vedremo vincere!”
Il primo quarto asseconda il mio pessimismo: 8 minuti di finale giocati e un vantaggio di 10 per la squadra avversaria. Come prima non ho potuto negare di essere stato in campo in quell’ultimo e drammatico quarto a Varese, ora posso invece vantarmi di essere stato in campo in quel trionfante secondo quarto quando, trainati da Bazzarini siamo rapidamente volati sul -1. Terzo quarto dominato dalla coppia Dionisi/Norbedo e ultimo quarto che sancisce la parola finale con uno Spolaore che mette a segno 3 canestri, uno più lontano dell’altro, a chiusura del match. Finalmente vittoria!
Mio padre e Ponga buttati in piscina e tutti a festeggiare…tante batoste, brutte prestazioni e lezioni importanti ci hanno portato a non mollare mai e a non buttarci giù nei momenti difficili, ma sfruttarli come lezione per istruirci alla vittoria, ma soprattutto, per istruirci a vivere un torneo con il cuore. A modo nostro.
Questo è fare un torneo! Al di là dei risultati cestistici, che sicuramente porto nella memoria, quello ricordo con più dolcezza sono le amicizie, le lezioni di vita e l’esperienza di vivere e ambientarmi in una realtà diversa da quella di casa mia. È questo quello che racconto sempre ai miei ragazzi quando li porto a un qualsiasi torneo!

Gabriele Cumbat

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