“Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”

Ben trovati, oggi, lo dico subito, la mia rubrica sarà livorosa e fastidiosa.
Per il link alla frase di Fabrizio De André di cui in apertura vi rimando a tra poche righe, ma vorrei prima raccontarvi la genesi del pezzo di oggi.
Il progetto della settimana era di parlarvi di un gran film che mi è stato fatto conoscere qualche tempo fa (stay tuned l’idea rimane) poi però ho letto del fenomeno che a Salt Lake City ha avuto la brillante idea di apostrofare Russell Westbrook con epiteti razzisti, e soprattutto ho letto i commenti di minus habens che difendono il tifoso in nome della libertà di opinione quando non di un dichiarato razzismo.
Ho riflettuto sul fatto che oramai la nostra società è permeata di questa insopportabile mistica della tuttologia,che porta incompresi eroi a disquisire di vaccini, di gente che spara, di vie della seta etc.. Senza avere in materia della competenze, ma tanto “é mio diritto esprimermi”.
È una cosa riprovevole (per quanto di mia competenza, a scanso di equivoci, se uno spara 9 colpi di fucile nella schiena di un ladro non si è difeso, ha sbagliato e paga il suo errore, sugli altri argomenti non sono così formato da poter parlare) e che affligge sempre di più anche lo sport, dove tutti parlano, e, anche se non sanno un tubo, pretendono di imporsi su chi invece ne sa.
Ma ieri ci è arrivato anche un assist sull’argomento, e arriva dal più improbabile degli ambiti, quel calcio che un certo ambiente cestistico e fighetto si diletta a considerare il letame dello sport, e che ci regala invece se non un diamante una perla.
Infatti possiam parlare per ore della grande impresa Juve, ma la verità è che i 3 goal per passare il turno li ha picchiati quello che è stato assunto per fare questo, il fuoriclasse Cristiano Ronaldo.
A Churchill si attribuisce la trita e ritrita frase sugli italiani, le guerre e le partite di calcio, e per una volta speriamo che sia così, perché ieri ci è stata impartita una lezione rilevante: quando conta, con buona pace del “uno vale uno” esce chi ha vere competenze, a quello ci si affida, e CR7 ha dimostrato di averne a pacchi.
Sfruttiamo sta lezione, fidiamoci, anche in ambienti più importanti del calcio, di chi ha competenze, e teniamoci le opinioni personali non qualificate per il posto per cui sono nate, il tavolino di un bar.

Buona settimana a tutti

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